Introduzione

 

In questo articolo parliamo del utilizzo del Cavallo in Agricoltura e negli Allevamenti Zootecnici.

Il processo di meccanizzazione che è avvenuto negli anni Settanta. Ha portato alla scomparsa di cavalli, asini e muli che costituivano la forza lavoro ed economica per le aziende agricole.

L’abbandono degli animali da lavoro ha causato l’abbandono o lo spopolamento delle zone di montagna. Questo fenomeno ha portato a dissesti idrogeologici.

Poiché in queste zone il trattore non poteva eseguire le lavorazioni in maniera totale o parziale e l’utilizzo del cavallo era poco conveniente per le aziende. Questo ha portato l’ingrandimento delle aziende di pianura e di collina.

La riconquista del territorio

Con il ritornano alla terra spinti da motivazioni economiche ed ecologiche praticando una coltivazione ecosostenibile. I territori abbandonati anno avuto nuova vita grazie a giovani (stanchi di contratti d’apprendistato, turni massacranti, ambienti poco professionali ecc) avventurieri ed esploratori che hanno appreso e custodito i segreti dei nonni.

Agricoltura Ecosostenibile

La configurazione geografica del nostro paese fa sì che parecchi terreni agricoli si trovino in luoghi difficili da raggiungere o in stato di abbandono perché in zone collinari o appenniniche.

Molti di questi terreni e territori sono inaccessibili anche per DRONI AGRICOLI e ATV e UTV. I Droni vengono impiegati solo in quelle zone dove arriva la connessione internet, mentre i quad agricoli e macchine speciali per terreni insidiosi posso anche loro avere dei punti carenti come l’inquinamento ambientale, costi di manutenzione- assicurazione e di carburante.

Quali sono i vantaggi degli animali da soma

Il trattore possiede più forza motrice ma inquina l’atmosfera e le sue ruote compattano la terra schiacciando ogni attività microbiologica rendendola sterile e bisognosa di fertilizzanti chimici.

Gli zoccoli invece massaggiano il suolo con delicatezza, senza uccidere lombrichi e altre forme di vita, facendo respirare le zolle e mantenendole vitali e permeabili.

Mettendo gli animali al pascolo nei terreni ai bordi delle zone coltivate si riesce a tenerle pulite senza usare diserbanti .

Mentre il letame prodotto viene riciclato come concime naturale in un ciclo chiuso ma virtuoso. Il fieno con cui si alimentano può essere prodotto dalla stessa azienda riducendo le spese.

 

IL CAVALLO


Inoltre l’animale costa molto meno di un trattore. E’ più maneggevole e permette di lavorare zone non raggiungibili dai mezzi meccanici, come i terrazzamenti. Oppure svolgere attività di grande precisione tra i filari delle vigne.

Le attrezzature moderne non danno risultati soddisfacenti nelle vigne a differenza del cavallo che ha piedi gentili, forza, ma anche occhi e cervello.

Afferma che una volta imparato il lavoro vale più di un trattore perché dispone di una qualità che la macchina non possiede, ossia l’intelligenza.
Si usa in tutte le stagioni e riduce la mano d’opera; nei suoi campi, costellati di ulivi, un trattore si troverebbe in difficoltà a evitarli.

Oltre alla vigna gli equidi sono impiegati anche dai produttori di ortaggi e nei boschi per il trasporto della legna a basto o il traino di tronchi.


Il piede del cavallo e dell’asino permette di rispettare il sottobosco e l’ambiente montano: non è un caso che la legge di riferimento nel settore forestale, la c.d. Legge Serpieri risalente al 1923, prevedesse il divieto di accesso ai mezzi motorizzati per raggiungere delicate zone di esbosco il cui prezioso substrato sarebbe stato rovinato da ruote e cingoli.

Lavorare la terra con gli animali permette di realizzare un’intesa particolare: il cavallo legge i gesti più della voce, che deve essere bassa, e con lui si crea una relazione profonda.

Il quadrupede risponde positivamente a un trattamento corretto regalando amicizia e benessere reciproco. Molti affermano di imparare da quella che non può essere definita una semplice forza motrice.