I Fichi d’India – Opuntia ficus-indica

Introduzione 

L’articolo, nasce per darvi delle informazioni pratiche inerenti la coltivazione del fico d’india. 

Ragioni per cui conviene coltivare il Fico d’India

  1. In primis è una pianta bellissima esteticamente, capace di regalare grandi emozioni in qualsiasi periodo dell’anno e in qualsiasi fase vegetativa. Le varietà vengono raggruppate in base alla colorazione del frutto (bacca) e dei fiori. I colori sono il bianco, il rosso e il giallo, le varietà più prelibate e apprezzate dal mercato sono quella a polpa bianca.
  2. La pianta è molto resistente e si adatta a tutti i terreni aridi perché appartiene alla famiglia Cactacee (cioè ai cactus), intatti essa odia temperature al di sotto dei – 5°C. 
  3. Attualmente la coltivazione da reddito presenta molti vantaggi tra cui la scarsità dei competitor cioè non ci sono molte aziende avversarie. Quindi il prodotto si vende quasi da solo. Se siete degli imprenditori incompetenti questo non vi danneggerà perché la richiesta supera l’offerta e quindi potete vendere i prodotti in sovraprezzo o addirittura decidere voi il prezzo di vendita (avete il coltello dalla parte del manico)

I Fichi d’India – Opuntia ficus-indica

Coltivazione

Il fico d’India o Opuntia ficus-indica appartenente alla famiglia dei Cactus, infatti possiede un rapido accrescimento, può arrivare ad un’altezza massima di 5 m. Originaria del Messico e non dell’India come tutti pensano, viene coltivata tranquillamente in Europa del Sud, Africa e America. Esso è dotato di una grande adattabilità a condizioni pedoclimatiche avverse ed escursioni termiche tra il giorno e la notte. La pianta si adatta bene ai terreni siccitosi e poveri di sostanze organiche, grazie alla capacità di trattenere le riserve d’acqua al suo interno. Però odia i ristagli d’acqua e il freddo.

Il fico d’india trova le condizioni pedoclimatiche ottimali nelle regioni del Sud Italia come la Sicilia, Sardegna, Puglia e Calabria.

Le varietà di fico d’india vengono classificate in base alla colorazione del frutto. Per avviare una coltivazione da reddito è fondamentale impiantare diverse varietà, in modo da ottenere una produzione prolungata e diversificata.

Si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, sia argilloso o sabbioso, teme il ristagno d’acqua. Questa coltura non necessita di concimazioni di fondo o d’impianto. Il sesto d’impianto consigliato è 5 m x 5 m.

L’impianto viene effettuato piantando le pale nel terreno. Esiste anche la moltiplicazione per seme ma è da sconsigliare perché richiede molto tempo ed è meno efficace, per questo la moltiplicazione della pianta avviene per talea. Il periodo ottimale per effettuare il trapianto è la primavera, le pale vengono prelevate da piante già in produzione di almeno 2 anni. Le pale impiegate nell’impianto devo essere interrate per metà ed entrano in produzione nell’arco di 2 o 3 anni dall’impianto.

Botanica della Pianta

La pianta di fico d’india non ha un tronco come i classici alberi. Esso è composto dalle pale o claudoti che con il passar degli anni lignificano conferendo stabilità alla pianta.

Il fiore si forma direttamente sulla pala, la fioritura è scalare e la prima avviene da Luglio a Settembre mentre la seconda da Ottobre a Dicembre. Grossomodo la fioritura avviene dalla Primavera all’Estate.

Coltivazione in Vaso

La pianta non necessita d’alcun tipo di lavorazione, il vaso deve essere esposto in un luogo luminoso e arieggiato. Il terriccio da impiegare è quello per le piante grasse. La pianta, ha una crescita veloce infatti sono frequenti i rinvasi durante l’anno per permettere lo sviluppo delle radici. Il terriccio svolge la funzione drenante fondamentale per il corretto sviluppo della pianta.

Potatura o Scozzolatura

La forma d’allevamento del fico d’india è il vaso o il cespuglio. La potatura del fico d’india viene effettuata per contenere il vigore della pianta, aumentare la produzione in qualità e quantità ed eliminare le pale danneggiate.

La scozzolatura consiste nell’eliminare i fiori e le pale emesse durante la prima fioritura in modo da stimolare la pianta ad effettuare una seconda fioritura. La seconda fioritura genera dei frutti tardivi di grosse dimensioni e qualitativamente migliori, comunemente chiamati bastardoni.

La raccolta

La raccolta dei frutti è scalare e dipende molto dalla varietà coltivata, in linea di massima, la raccolta dei frutti è estiva (Agosto – Settembre). Una volta che il colore è cambiato dal verde al colore della maturazione, dal giallo al bianco si può raccogliere la frutta. Per raccogliere questo frutto esistono degli appositi attrezzi che evitano di pungersi con le spine dei frutti. Sono state create delle specie senza spine ma la loro qualità è veramente pessima.

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