coltivare tartufi

Un meraviglioso fungo che vale quasi quanto un gioiello, fino a poco tempo fa l’unico modo per poterlo trovare era la ricerca nei boschi con cani addestrati, oggi, però, è possibile coltivarlo con successo, avviando un vero e proprio business agricolo in grado di generare importanti.

Si tratta di un’attività ancora poco conosciuta in campo agricolo e da ciò nasce l’idea di apportare il mio piccolo contributo alla diffusione di tali informazioni e quindi di approfondire l’argomento insieme a voi lettori.

In questo breve articolo fornirò qualche elementare nozione acquisita anche grazie alle recenti visite in un’azienda specializzata nella micorrizzazione delle piante da tartufo, a tal proposito colgo l’occasione per ringraziare la famiglia Pozzuto di San Marco dei Cavoti (Benevento) per l’ospitalità e per le lunghe e piacevoli chiacchierate.

Coltivare Tartufi è un buon investimento?

Il primo interrogativo che ci si pone quando si parla di business è: “si tratta di un buon investimento?” , “quali sono le previsione di profitto?”. Tutti noi sappiamo che si tratta di un meraviglioso fungo che vale quasi quanto un gioiello, ma volendone sviluppare un business quanto si guadagna effettivamente?. Ecco, tanto per avere un’idea di ciò che stiamo andando a trattare, la tartuficoltura genera ricavi superiori ad un vigneto (a parità di estensione) superiori a oltre 20/30 volte!

Partendo da una approssimativa analisi dei costi bisogna considerare che una pianta già micorrizzata ha un prezzo compreso tra i 9,50 € ai 15,50 € e per avere un’idea di investimento bisogna considerare un minimo di 500 piante per ogni ettaro di terreno, quindi la spesa per le piante destinate a colmae la superfice di un ettaro avranno un costo complessivo compreso tra 5000 e 8000 euro circa.

Vi starete chiedendo a questo punto: “quanto produce un ettaro di terreno con piante da tartufo?” Il guadagno netto per ettaro è davvero molto alto, si aggira intorno ai 30.000 euro all’anno, ovvero circa 100 volte più del grano e 20 volte più di un uliveto o una vite. Considerando circa 20 anni di piena produzione (escludendo quindi i primi 10 anni di scarsa produzione), si avrà un guadagno al netto delle spese totali pari a circa 600.000 euro per ettaro. Direi che si tratta proprio di un bel business!

QUALI TERRENI SONO ADATTI ALLA COLTIVAZIONE DEL TARTUFO?

Certamente non sono adatti alla coltivazione del tartufo i terreni paludosi o che presentano ristagni idrici.

Il terreno migliore è quello calcareo con un ph compreso tra 7 e 8.

Tuttavia per effettuare una scelta oculata della specie di tartufo e della tipologia che meglio si adatta al territorio vanno effettuate una serie di analisi. I principali parametri da considerare nella valutazione del suolo sono: granulometria o tessitura, pH, calcare attivo e totale, CSC, sostanza organica, rapporto C/N, potassio e fosforo scambiabile. Potrebbe a tal fine essere utile prendere in considerazione le specie di tartufo naturale presente nella zona, quindi adottare un criterio “analogico”.

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QUALI SONO I PRINCIPALI STEP PER REALIZZARE UNA TARTUFAIA?

Per la realizzazione di una tartufaia di successo ti invitiamo a prendere visione dell’articolo che troverai al seguente link: https://www.gmpozzuto.com/cenni-informativi-per-la-realizzazione-di-una-tartufaia-di-successo/ . In estrema sintesi bisogna tener presente le tre macro fasi con le loro specifiche operazioni.

1 OPERAZIONI PRE-IMPIANTO

Tali operazioni dipendono dalle caratteristiche del terreno tuttavia a gradi linee, dopo aver effettuato le analisi e aver progettato insieme al consulente l’impianto, bisognerà occuparsi della Rippatura, Aratura Superficiale, Sarchiatura ed infine dello squadro del terreno e del trapianto delle piante da tartufo acquistate.

2 OPERAZIONI POST IMPIANTO

Una delle cose più importanti da effettuare è la predisposizione di un impianto di irrigazione di soccorso, qualora si verifichi un periodo di prolungata siccità, ricorrendo anche alla tecnica della pacciamatura.

3 OPERAZIONI DURANTE IL PERIODO PRODUTTIVO

Mediamente un impianto entrerà in produzione dopo 5 o 6 anni e il consiglio di Gm Pozzuto Tartuficoltura è quello di non raccogliere tutti i tartufi sin da subito ma cercare di lasciare al terreno la sua carica sporale e iniziare così raccolte più massicce intorno al 10 anno.

CONOSCI L’AZIENDA GM POZZUTO TARTUFICOLTURA?

L’azienda Gm Pozzuto si trova a San Marco dei Cavoti in provincia di Benevento, nasce da una forte passione di famiglia che unita allo studio, anni di prove ed esperimenti ed investimenti ha messo a punto specifiche tecniche di micorrizazione che consentono di ottenere ottimi raccolti di tartufi. Trattasi di piante certificate secondo il D.lgs 386/2003 dall’ Università degli Studi di Perugia, idonee quindi anche ad effettuare rimboschimenti forestali.

Grazie anche ai contatti con i migliori esperti del settore, l’azienda, è in grado di consigliarvi, seguirvi e supportarvi in ogni fase: da quella progettuale, alla vendita di piante da tartufo, alla consulenza pre e post vendita conducendovi per mano alla realizzazione della vostra tartufaia di successo.


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Articolo redatta in collaborazione con il Sito Web Commercialista Consulente