Allevare Lombrichi - Lombricoltura

Premessa

Charles Darwin il naturalista più importante della storia si è occupato dello studio del lombrico. Al quale ha dedicato un intero libro (la formazione delle terra vegetale ad opera dei lombrichi). Darwin in questa opera mise in luce il ruolo dei lombrichi attraverso i risultati delle sperimentazioni e osservazioni durante i molteplici anni di ricerca. 

Quindi questo articolo si può definire come un sunto delle nozioni da sapere e necessarie per poter allevare i lombrichi. Infatti vi lascio il link per poter acquistare il libro scritto da Darwin sul lombrico, clicca qui.

Lombricoltura

Tanto interesse legato a una delle sue capacità, quella di modificare in senso positivo le caratteristiche del terreno nel quale vive.

Migliorandone la fertilità attraverso trasformazioni fisiche e chimiche. Il lombrico si muove sotto terra scavando delle minuscole gallerie che fanno arieggiare il terreno. 

L’arieggiamento è utile al miglior svolgimento delle modificazioni biologiche che portano alla formazione dell’humus. Inoltre è formidabile nel riciclare la sostanza organica presente nel terreno, utilizzandola per la sua alimentazione restituendola al terreno in forma biologica a meglio assimilabile dal terreno. 

Praticamente il lombrico è una macchina perfetta per la depurazione e lo smaltimento degli inquinanti organici (deiezioni) degli animali in produzione zootecnica. 

Infatti questa capacità risolve il problema dello smaltimento dei reflui zootecnici e dell’inquinamento della falda acquifera generato da questi rifiuti. Quindi i lombrichi non depurano solo il terreno ma lo trasformano in un ottimo prodotto commerciale (un fertilizzante e un terriccio di pregio per giardino) 

I primi allevamenti

Nei primi anni 80 nel entusiasmo generale nacquero i primi allevamenti che offrivano come servizio la depurazione dei substrati sia da rifiuti civile e sia dalle scorie prodotte dalle industrie. Oltre al servizio di depurazione l’attività commerciale si basava sulla vendita e produzione dei soggetti e del fertilizzante che essi producevano. La lombricoltura ha dato vita a un altro utilizzo di recente la produzione d’esche per la pesca hobbistica. L’attività inerente la richiesta di esche vive è aumentata in maniera abnorme superando anche l’offerta rendendo il mercato vivace e dinamico. 

L’attività correlata alla produzione di esche vive è stata ampliamente spiegata sul mio Canale YouTube

I lombrichi

Appartenenti alla grande categoria degli invertebrati e diffuso in tutto il mondo, esistono oltre 2000 tipi diversi, ma i ceppi idonei all’allevamento sono pochi il Lumbricus rubellus (rosso californiano) è quello più diffuso. Quando è completamente sviluppato può raggiungere una lunghezza di 7/8 centimetri per un diametro di 3/3,5 mm. Il colore è rossastro tendente al marrone.

Un altro lombrico impiegato ai fini d’allevamento è l’Eisiania foetida detto il lombrico delle letamaie (il manure worm degli americani). 

Anatomia e fisiologia

Il corpo è privo di qualsiasi protuberanza e suddiviso da una numerosa serie d’anelli che prendono il nome di metameri. Tutto il corpo è ricoperto da uno strato di muco che ha una funzione importante nella biologia del lombrico. Ogni metano è fornito di una serie di quattro setole retrattili attraverso le quali attua una sorta d’ancoraggio al terreno indispensabile per l’avanzamento sotterraneo. Queste stesse setole svolgono poi una funzione importante durante l’accoppiamento.  Il lombrico non possiede organi visivi e dell’udito, ma possiede un efficace sistema nervoso che gli consente di sentire la luce e di riconoscere sapori e odori per potersi alimentare. 

Mancano anche gli organi specializzati alla respirazione, infatti gli scambi gassosi avvengono attraverso l’epidermide che è in grado di utilizzare anche l’ossigeno disciolto in acqua. 

Questa caratteristica (di poter respirare in acqua) è importantissima per l’impiego del lombrico come esca viva, in quanto possono sopravvivere a lungo. Ovviamente bisogna attaccare il lombrico all’amo in maniera corretta senza compromettere le funzioni vitali del lombrico.

Quindi il lombrico è da preferire al bigattino come esca viva e risulta qualitativamente migliore e facile da reperire anche durante la pesca basta solo alzare un masso.

L’apparato digerente è collocato durante tutta la lunghezza del lombrico e qui avviene la digestione di qualsiasi rifiuto organico in fase di decomposizione. L’alimento viene ingerito insieme alla terra (in questo modo il lombrico si apre un varco nel terreno) che servirà come mezzo meccanico per favorire la triturazione dell’alimento vero e proprio. Il lombrico utilizza solo un quarto del alimento ingerito mentre i restanti tre quarti vengono espulsi nell’ambiente.

Allevare Lombrichi – Lombricoltura

Riproduzione

Il lombrico è un ermafrodita incompleto e nello stesso individuo si ritrovano l’apparato genitale femminile e maschile. Però ai fini della riproduzione è indispensabile il ruolo fra due individui che interpretano il ruolo maschile e quello femminile.

Adesso spiegherò come avviene la fecondazione in maniere tecnica;

Dai pori genitali maschili gli spermatozoi vengono immessi nelle spermatiche femminili dove verranno conservati avvolti in una capsula di chitina chiamata tecocisti. Dai pori genitali femminili fuoriescono le uova che passando davanti alle spermatiche vengono fecondate. Le uova fecondate sono avvolte da una sostanza densa e mucosa (una sorta di bozzolo che prende il nome di cocoon) e sono deposte nel terreno ad una profondità di non oltre 4 cm. In seguito il muco si secca ed in questo modo protegge al meglio l’uovo. 

Se le condizioni climatiche e ambientali sono ideali alla sopravvivenza dei piccoli lombrichi la schiusa avverrà anche dopo molto tempo anche anni. In situazioni normali la schiusa avviene nell’arco di 2, 3 settimane e da ogni gruppo di uova nascono sino a 20 individui. A 3 mesi dalla nascita il lombrico avrà raggiunto la maturità sessuale, mentre per il completo sviluppo corporeo avviene a 6/7 mesi.

In natura la massima attività riproduttiva si ha in primavera e autunno, mentre negli allevamenti su lettiere l’accoppiamento si ha durante tutto l’anno e le ovodeposizioni si succedono ad un ritmo di 7/10 giorni l’una dall’altra, realizzando una moltiplicazione esponenziale dei lombrichi presenti.

Tecniche d’Allevamento

L’elemento essenziale per l’allevamento del lombrico è la lettiera. Per lettiera si intende quel miscuglio di materiale organico che funge d’alimento e da substrato d’allevamento. Essa può essere posta anche all’esterno priva di copertura ma riparata dai raggi solari diretti. Si consiglia di riparare la lettiera sotto a una tettoia o negli appositi ricoveri che proteggono i lombrichi e gli operatori addetti. 

Le lettiere saranno disposte su delle piattaforme realizzate in cemento per evitare l’ingresso nelle lettiere di ospiti indesiderati come lumache o talpe ed altri nemici dei lombrichi. 

Le lumache citate in questo caso come ospiti indesiderati vengono impiegate per molteplici impieghi sia nel settore cosmetico e nel settore alimentare. Clicca qui per vedere la video ricetta

Per allontanare le talpe e altri parassiti dai campi oggi giorno esistono molti prodotti ecologici che evitano di uccidere i parassiti o avvelenare il terreno. Clicca qui per vedere il video sul mio canale YouTube.

Le piattaforme in cemento devono essere realizzate con delle lievi pendenze, per favorire il deflusso dell’acque che saranno raccolte in un canale con delle pendenze poste in testa alle lettiere.

Sulle piattaforme vanno poste delle vasche destinate ad accogliere le lettiere e i lombrichi.

Le vasche sono realizzate con vari materiali, normalmente comprese in 2 metri di lunghezza per 1 di larghezza. 

Vasche per clima freddo

Queste possono essere interrate con una profondità di 35 a 70 cm e il bordo deve sporgere fuori dal terreno 15 cm al esterno del terreno. Questa pratica è effettuata nei climi freddi per mantenere il terreno caldo. Il fondo deve essere provvisto di materiale drenante per evitare ristagni d’acqua. Se il classico drenaggio è inefficace possono essere impiegate tavole in cemento distanziate tra di loro di qualche cm, che appoggiano su un letto di sassi e ciottoli. Ovviamente l’impianto deve essere realizzato in pendenza per favorire il deflusso delle acque.

Vasche per clima mite

Nei climi miti le vasche possono essere realizzate completamente fuori terra e il deflusso delle acque è assicurato dalla pendenza e da semplici fori e fessure nel pavimento delle vasche. L’interramento è sempre da preferire perché comporta molti vantaggi come la maggior uniformità di temperatura nel terreno e la minor evaporazione d’acqua riducendo la necessità di inumidire la lettiera dei lombrichi.

La lettiera

All’interno delle vasche è sistemata la lettiera che funge sia da substrato per la vita e anche da alimento. Per ottenere la massima produzione la lettiera deve trattenere l’umidità ed essere porosa per favorire gli scambi gassosi. Gli scambi gassosi consistono nell’allontanamento dei gas prodotti dalla fermentazione e l’ingresso d’ossigeno fondamentale alla vita dei lombrichi.

I materiali impiegati come lettiera devono essere fermentati. Infatti introducendoli nella lettiera materiali organici non maturi questi inducono un riscaldamento del terreno provocano la morte dei lombrichi.

I materiali più adatti sono quelli con un giusto contenuto proteico e ricche di fibra e cellulosa. Se possediamo materiali ricchi di fibre ma poveri di proteine queste possono essere aggiunte senza problemi al terreno.

I materiali impiegati come lettiera sono il letame stagionato 4-5 mesi (si ottiene un ottimo fertilizzante) e i fanghi di depurazione. Si possono utilizzare molti materiali di scarto come la carta, la paglia, le vinacce e la torba. Per ottenere un buon substrato è necessario impiegare dei miscugli, come il letame e la torba nelle stesse quantità o con l’aggiunta di un terzo del volume complessivo di fanghi di depurazione. 

Allestimento della lettiera

Scelti i materiali si passa all’allestimento della lettiera, disponendo il materiale in cumuli affiancati l’uno al altro per una altezza di 40 cm e larghi mezzo metro.

Tra una fila e l’altra va lasciato dello spazio sufficiente al passaggio degli operatori. Le lettiere fuori terra vengono realizzate per grossi impianti ed hanno in minor costo per la loro realizzazione. Ma necessitano di maggior manutenzione e cura, perché risentono maggiormente e con maggior celerità delle condizioni climatiche ed avendo una maggior estensione avviene molta evaporazione.

Quindi devo essere spesso innaffiate e maggior manodopera per conservare la forma originaria dei cumuli di substrato.

Prima di immettere i lombrichi è necessario rivoltare il terreno e irrigarlo per alcuni giorni e verificare le giuste condizioni d’umidità, pH e di temperatura. Per verificare questi fattori vi lascio in descrizione lo strumento di misura adatto a ciò clicca qui. Esiste anche il metodo empirico per verificare la corretta umidità quello di stringere il terreno nella mano se escono le gocce d’acqua l’umidita è buona. Il pH deve essere neutro (compreso tra 6 e 7) si misura con il piaccometro. La temperatura deve essere compresa tra i 16 e i 22 °C e si misura con un classico termometro.

Immissione dei lombrichi

Se si tratta di soggetti giovani, saranno necessari all’incirca 40.000 esemplari per metro lineare di lettiera. Mentre se si hanno a disposizione soggetti adulti il loro numero può scendere a circa 10.000 esemplari. 

Esistono due metodi d’immissione sia con soggetti vivi e sia con le uova.

Immissione di soggetti vivi

I soggetti vivi saranno semplicemente distribuiti sulla superficie della lettiera. Questi penetrano all’interno della lettiera, dalla velocità con la quale avviene il loro ingresso, sarà possibile verificare la buona preparazione della lettiera. (se l’operazione, richiede ai lombrichi tempi lunghi o non avviene del tutto, significa che la lettiera è inadatta)

Immissione delle uova

La scelta di questa soluzione si rende dispensabile quando l’approvvigionamento di soggetti avviene a lunga distanza, impedendo il ricorso ai lombrichi vivi. Le uova saranno distribuite direttamente sulla lettiera per un quantitativo pari a 5000 unità per metro quadrato. Dopo aver eseguito la semina, le uova saranno ricoperte da un sottile strato di lettiera 5 cm mantenuto costantemente umido sino alla schiusa. Per mantenere il giusto grado d’umidità può essere consigliabile ricoprire la lettiera insemenzata con teli di iuta che saranno poi regolarmente irrorati con acqua. Si può anche evitare la copertura della lettiera, ma bisogna irrorare il terreno con maggior frequenza. Se la temperatura è ideale 18°-22°C le uova schiudono in breve tempo (in una settimana), ma bisogna lasciare i piccoli indisturbati per almeno 40 giorni.

Gestione della lettiera

Una volta avviata la lettiera occorrerà provvedere alla sua manutenzione e prevenzione. Per quando riguarda l’ambiente si controlla che non si abbia un aumento d’acidità (verificando con il piaccometro) in tal caso si interverrà con polveri di carbonato di calcio (polvere di marmo) e si manterrà sempre un’adeguata umidità con costanti irrorazioni d’acqua. Bisogna evitare di innaffiare il terreno di notte perché favorisce la fuoriuscita dei lombrichi esponendoli ai predatori. Per quando riguarda l’alimentazione la lettiera va integrata con nuovi alimenti.

L’integrazione viene effettuata con una lettiera fresca e ricca di nutrienti o con letame bovino, deiezioni di conigli, polli e suini. Un’alimentazione proteica comporta un aumento della fermentazione che può provocare la morte dei lombrichi. L’alimento va somministrato distribuendola sulla superficie della lettiera e mai al suo interno.

Raccolta dei lombrichi

I metodi per la raccolta dei lombrichi sono 3 diverse tipologie, la raccolta diretta della lettiera, l’utilizzo di un piano di raccolta e la raccolta meccanica.

  • La raccolta diretta della lettiera: il metodo più semplice ma anche quello che necessita di maggior forza lavoro. Si tratta di raccogliere manualmente i lombrichi facendoli concentrare nello strato più superficiale della lettiera. Per attirarli verso l’esterno verrà bagnata la superficie esterna e i bordi della lettiera e distribuito del cibo come attrattivo. In 48 ore si avrà una forte migrazione in superficie e si raccolgono i primi 15 cm di terreno colmi di lombrichi.
  • Utilizzo del piano di raccolta: questo metodo è più rapido e consiste nel disporre nei pressi della lettiera un piano sufficientemente ampio (1 metro x 2 metri) è sufficientemente robusto per sopportare il peso di 15 kg. I lombrichi saranno stimolati a spostarsi verso l’esterno e raccolti con l’ausilio di una forchetta nei primi 15 – 20 cm di lettiera e posti sul piano. Dai cumuli viene asportato gradualmente lo strato superficiale e i lombrichi si ripareranno sempre di più in profondità, ottenendo quindi la massima concentrazione di lombrichi per metro quadrato dove essere raccolti facilmente e separati dal substrato.
  • Raccolta meccanica richiede poca manodopera ed e molto veloce. Queste attrezzature sono composte da un grosso vaglio cilindrico dotato di fori di diametro crescente. La lettiera viene inserita all’interno del vaglio che ruotando separa la lettiera dai lombrichi

La cernita e la selezione

La selezione viene effettuata in funzione della loro dimensione e in base ai mercati ai quali sono rivolti.

Gli esemplari più pregiati sono destinati alla pesca e alla riproduzione e devono essere lunghi almeno 7 cm. I soggetti di pezzatura minore solitamente perché ancora giovani vengono utilizzati per il ripopolamento o destinati all’alimentazione per gli allevamenti ittici.

Non va trascurato anche un importante sottoprodotto la vermicomposta o casting (la lettiera nella quale sono stati allevati i lombrichi). La vermicomposta è un ottimo terriccio per il giardino e colture ortive, svolge un’ottima attività ammendante (migliora le caratteristiche del suolo) ed è un ottimo fertilizzante naturale impiegato dai garden e vivaisti.

Per la commercializzazione dei lombrichi è importante il confezionamento per consentire il trasporto. Per il confezionamento si utilizzano scatole di cartone ad alta densità in grado di trattenere l’umidità e favorire gli scambi gassosi. All’interno degli scatoli va messa la torba che rappresenta un ottimo habitat temporaneo. In linea di massima in una scatola di 4 litri di volume può ospitare 100 lombrichi.

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Articolo redatta in collaborazione con il Sito Web Commercialista Consulente