IL VISONE e il COVID-19

ZOOTECNIA ALTERNATIVA

Introduzione

Dopo aver parlato del fenomeno del abbattimento dei Visoni approfondiamo il discorso pratico del allevamento, alimentazione e la riproduzione di questo splendido animale.

IL VISONE

Forse il più famoso fra gli animali da pelliccia in allevamento intensivo. Il visone ha avuto in Italia un bum negli anni 70 dato che si enfatizzato molto questo tipo d’allevamento dal punto di vista pubblicitario.

Ovviamente molte aziende (prive di competenza) ingolosite dalla prospettiva di un guadagno facile hanno tentato di allevare gli animali. Ma hanno rapidamente chiuso bottega o sono ritornate al vecchio indirizzo produttivo.

Gli sprovveduti allevatori si trovarono a fare conti con un mercato non facile, dato che l’allevamento richiede impegno, preparazione e pazienza con commercianti dall’imbroglio facile.

Ogni allevamento del visone in Italia e in realtà il centro degli attenzioni degli animalisti che ostacolano ulteriormente i processi lavorativi economici  e di immagine del azienda.

Mentre i benefici dal punto di vista economico sono molto soddisfacenti ovviamente prima della chiusura del Covid-19.

Abitat

Il visone mammifero del genere Mustela, si trova allo stato libero nell’est Europa, nell’Asia Settentrionale e nell’America del Nord. Le specie più interessanti per l’allevamento in cattività sono il Visone Europeo ed il Visone Americano. Animali di abitudini acquatiche infatti è un agile nuotatore, grazie alle sue membrane interditali delle quali sono previste le zampe.

Ricoveri e attrezzature

Ad eccezione delle Arie a Clima eccessivamente Caldo e Siccitoso del Nostro Meridione, gli altri ambienti, specie del Nord Italia, sono adatti ad ospitare allevamenti di visone, tenendo conto che il mantello del Visone trae Benefici da un Clima Freddo.

Con un periodo invernale prolungato quindi con una temperatura bassa che favorisce lo sviluppo del pelo.

Un altro fattore di grande importanza a di avere un allevamento tranquillo privo di rumore essendo il visone molto sensibile provocandogli ansia e frustrazione.

Allevamento

L’allevamento dovrà avere gabbie individuali in rete metallica che possono essere disposte al riparo da una semplice tettoia che li protegga dai venti e dal sole (l’azione del sole sulla pelliccia non determina l’abbassamento qualitativo alzi la rende più brillante)

Le dimensioni della gabbia possono essere di 100-120 cm x 35-45 cm x 35-45 cm e saranno munite di un nido esterno di grandezza variabile (35 x 25 x 35 cm) al quale l’animale può accedere può accedere attraverso un’apertura un’apertura circolare.

Le gabbie sono dotate di abbeveratoi automatici e mangiatoie. Per poter maneggiare gli animali è obbligatorio un robusto paio di guanti di spesso cuoio per proteggere le mani da eventuali morsi o graffi.

Alimentazione

Il visone è un animale carnivoro anche se non disdegna la presenza nella sua razione alimentare di vegetali. Come fibra, carboidrati e vitamine. Questa disponibilità del visone ad assumere diversi alimenti consente di adoperare una vasta gamma di composizioni nella reazione ottenendo risultati produttivi ottimi.

Si passa così da diete il cui componente di base è il pesce, da altre dove si preferisce la carne di provenienza bovina, suina, equina eccetera eccetera.

Fra i componenti vegetali sono importanti i cereali che apportano fibra ed energia. Anche il panelli di alcune oleaginose come soia, girasole, arachide vengono impiegate nell’alimentazione del visone.

Tutti i componenti della razione alimentare dalla carne alle vitamine devono essere di ottima qualità.

La proporzione di carne nella dieta è del 50% cereali 10%  vegetali verdi 5% infine acqua e latte scremato 35%. I costi sono onerosi infatti si utilizzano sottoprodotti dell’industria o macelleria oppure mancini specifici.

Riproduzione

Il visone raggiungere la pubertà intorno ai 10 mesi di vita e la femmina presenta il calore una volta all’anno  in coincidenza dell’inizio della primavera. Non esistono manifestazioni particolarmente evidenti del calore della femmina se non l’accettazione del maschio che altrimenti viene rifiutato con vigore.

Quando si ritiene giunta la stagione dei calori le femmine vengono portate dal maschio la cui accettazione da parte delle femmine sarà la manifestazione dell’accoppiamento.

La gestazione dura 7-8 settimane ed a parto avvenuto ebbene non disturbare la nidiata per evitare che la madre si è indotta ad abbandonare i piccoli. Solo in casa di grida prolungate dei piccoli si può effettuare un controllo  per verificare lo stato di salute dei piccoli.

Il numero di nati varia da 2- 9 soggetti. In caso di nidiata particolarmente numerosa può essere utile praticare la tecnica dell’adozione di una parte dei nati ad altre femmine. L’operazione non è particolarmente difficoltosa infatti se la femmina non accetta i piccoli si può riprovare con l’altra fattrice più disponibile.

In piccoli escono dal nido a un mese di età e rimangono con la madre fino al secondo mese d’eta alla quale possono essere svezzati è quindi allontanati dalla gabbia materna.