vini rosati come si fanno

I VINI ROSATI COME SI FANNO

Se sei su questa pagina molto probabilmente sarai alla ricerca di una breve e semplice spiegazione su come si producono i vini rosati; bene sei nel posto giusto infatti nelle poche righe che seguiranno sintetizzerò i diversi processi di produzione e lavorazione per ottenere i c.d. vini rosati.

I vini rosati sono leggeri, moderatamente dotati di antociani, mantengono la freschezza, il sapore e gli aromi di fruttato, vanno consumati giovani. Si ottengono normalmente da uve rosse, ma è possibile ottenerli da uve bianche. Si preferiscono i vini rossi dato che i bianchi sono più delicati.

Come i vini bianchi, si devono proteggere i rosati a fenomeni d’ossidazione.

I vini possono essere ottenuti con diversi sistemi di lavorazione:

Vinificazione con breve macerazione:

si sottopone il mosto a macerazione, fino al raggiungimento della tonalità desiderata, si svina e si fa procedere la fermentazione in assenza di vinacce, secondo il procedimento della vinificazione in bianco. La temperatura di circa 20°C. I tempi di macerazione sono brevissimi la svinatura si può fare anche dopo 2 ore dall’inizio della fermentazione. I vini come il Cerasuolo di Vittore (un vino siciliano dalla tonalità che ricorda le ciliegie) si svina dopo 24 ore di macerazione.

Qualora la macerazione sia troppo breve in rapporto alla tonalità di colore desiderata, si può correggere il mosto svinato con quello di pressatura delle vinacce; per i tempi di macerazione si deve tener presente che l’intensità del colore è influenzata dalla fermentazione, che tende a diminuire il colore con il passare del tempo.

Vinificazione mista:

pende il some dal fatto che deriva dalla combinazione di diverse tipologie e poco utilizzata e soprattutto occorre molta esperienza. Una quota d’uva generalmente i 2/3 circa, viene sottoposta a pigiatura soffice e sgrandatura in presse orizzontali o inclinate, oppure in sgrondopresse, mentre la restante quota viene pigiata, diraspata e aggiunta intera con le vinacce al mosto di sgrondo. Si conduce quindi la macerazione con questa quota ridotta di vinacce, fino a ottenere la tonalità ottimale.

Vinificazione dei chiaretti:

Si sfrutta il diverso contenuto di antociani tipico delle uve rosse e bianche miscelandole  opportunamente e proseguendo con una breve macerazione, in modo da ottenere una tenue colorazione. Si possono usare anche uve deboli rosse. Quindi poi si prosegue poi, anche in questo caso, con gli stessi accorgimenti che si adottano per i vini bianchi.

Vinificazione  con bianco base:

Il vino detto bianco base si ottiene uve rosse e decolorando durante la fermentazione con bentonite o carbone attivo. La tonalità del vino cosi ottenuta è vicina al colore bianco carta, successivamente si aggiunge a seconda dei casi e della tonalità che vogliamo il mosto o in mosto parzialmente fermentato oppure un vino con una percentuale dal 5% al 15% (ottenuto dalla macerazione classica o carbonica a freddo o a caldo) e si fa rifermentare.

Macerazione a freddo o Criomacerazione:

La tecnica generalmente viene impiegata per i vini bianchi con la differenza che la macerazione a freddo e fatta con pigiato rosse. Si possono ottenere vini interessanti intervenendo correttamente sulla temperatura e sui tempi di macerazione.